giovedì 19 novembre 2020

STEP #13 - La pubblicità

Pubblicità del restitutore di fotogrammetria Wild A8, 1952


L'azienda svizzera Wild Heerbrugg, nel 1952 inizia a produrre un nuovo modello di restitutore di fotogrammetria, il Wild A8.
La sua produzione durò fino al 1980, vendendo 1070 esemplari.
Questa pubblicità mostrava la possibilità di potenziare lo strumento con strumenti di lettura dati e di restituzione di dati digitali, rispettivamento i due macchinari più a sinistra, mentre a destra è presente un coordinatografo.
L'era del Wild A8 Durò fino al 1980, questo perchè ci furono aggiornamenti al kit di base, come si vede nella pubblicità, le loro capacità si sono evolute dal semplice tracciamento di dati cartografici, alla triangolazione delle strisce, la lettura e la registrazione delle cordinate elettroniche, la triangolazione dei modelli in maniera indipendente, l'immissione di dati CAD, la sovrappposizione di immagini e movimenti semi automatici.

 
Pubblicità di uno stereoscopio tascabile della Air Photo Supply Corp., 1963
 
Lo stereoscopio venne ampiamente utilizzato nella fotogrammetria, soprattutto nella fase di orientamento prima di passare alla restituzione.
 
 
Fonti:

STEP #12 - Nel cinema

 


https://www.youtube.com/watch?v=yO-eduvo904

Prometheus è un film del 2012 facente parte della serie di film iniziata nel 1979 con il capitolo Alien.

In questa scena gli scienziati della astronave Prometheus, si ritrovano ad indagare su un pianeta dove era stata trovata la possibile esistenza di una razza aliena, chiamata gli "Ingegneri", questa indagine gli porterà a scoprire segreti oscuri e riscoprire la brutalità della sopravvivenza umana.

Gli scienziati si avventurano in una struttura sconosciuta, apparentemente vuota di vita, composta da una serie di tunnel come in una caverna.
Ritrovandosi a un bivio decidono di mappare, ricreando un modello 3D, le caverne circostanti.
Estraggono delle sfere volanti da uno zaino e lanciando in aria questi droni che iniziano a volare in ogni direzione usando dei laser per mappare le aree circostanti.
 

 
 
La scena successiva vediamo i restanti scienziati sulla astronave Prometheus osservare il modello 3D che si sta creando tramite gli scan dei droni.
 
 
 


I droni sono riferibili alle macchine fotografiche con cui viene effettuata la presa fotogrammetrica mentre il tavolo è riferibile ai restituitori di fotogrammetria terrestre.
 

martedì 17 novembre 2020

STEP #11 - I costruttori

Nell'inizio del XX secolo i restitutori di fotogrammetria terrestre erano macchinari costosi ed enormi, ciò li rendeva rari e quindi difficilmente le aziende si dedicavano a costruirne o pubblicizarle.
Le eccezioni esistevano però e oltre a vari scienziati che già ne avevano creati di personali e unici c'erano due aziende svizzere, le principali nel settore.
Kern Aarau e Wild Heerbrugg erano i rispettivi propietari delle aziende che per tutto il XX secolo lavorarono sulla fotogrammetria creando macchine fotografiche, teodoliti e strumenti di varia natura.
(http://www.wild-heerbrugg.com/photogrammetry1.htm , Qui potete visionare un catalogo complessivo)
Nel 1988 Kern Aarau chiuderà la propria fabbrica e si unirà al gruppo Wild Leitz, e due anni dopo si consolideranno con la Leica Geosystem AG.
 
 
 
Altri due casi di inventori che si crearono da loro i propri strumenti sono il I° Tenente Silvestro ed
Edouard Deville.
 
Il I° Tenente Silvestro nel 1933 inventerà nelle officine meccaniche dell'IGM (Istituto Geografico Militare) un esemplare unico di restitutore chiamatò fotodiottra.
 
Nel 1896, in Canada, Edouard Deville inventerà il primo restitutore di fotogrammetria
 


Fonti:

lunedì 16 novembre 2020

STEP #9 - Gli inventori

Il primo restitutore di fotogrammetria (1896) e il suo inventore Edouard Deville

La fotogrammetria non è un discorso così moderno come crediamo, le sue basi si pongono già ai tempi di Aristotele, Euclide e il filosofo cinese Mo Ti (IV secolo a.c.) che teorizzaronò già i principi della camera oscura, successivamente inventata da Kepler nel 1604.

Il grande salto venne fatto nel 1826 da Joseph Nicephone Niépce (1765-1833), il primo uomo che riusci a scattare una fotografia di Nièpce, dando così inizio alla fotografia, l'ingrediente base della fotogrammetria.

La prima fotografia, Nièpce 1826

Nel 1859 Nadar (1820-1910), per conto di Napoleone, scattò delle foto aeree topografiche per la battaglia di Solferino.

Paolo Ignazio Pietro Porro (1801-1875) nel 1838 realizzo il rilievo topografico del territorio compreso fra Bardonecchia e Modane, e nel 1864 realizzò il fotogoniometro.  

Dicembre 1867, in un articolo del giornale tedesco dell'architettura il Dr. Albrecht Meydenbauer (1834-1921) è il primo ad utilizzare il termine fotogrammetria, termine successivamente utilizzato a livello globale.   

Il primo restitutore di fotogrammetria fu inventato nel 1896 da Edouard Deville (1849-1924), da quel momento chiamato "Il padre della fotogrammetria Canadese" anche per i suoi lavori di analisi geografica delle Montagne Rocciose in Canada.
 
 
 
Fonti:

venerdì 13 novembre 2020

STEP #8 - I materiali

 Autografo Wild A7 restitutore di fotogrammetria – Museo Tecnico Vienna

 

Aste cilindriche: Le aste di regolazioni delle marche sono realizzate solitamente in acciaio inox, raramente in ottone.

Lenti: utilizzate nei dispositivi ottici, realizzate in vetro crown, un vetro con un basso indice di rifrazione (Numero Abbe 60). 

Prismi: utilizzati per realizzare i dispositivi ottici di mira, prodotti in vetro Flint, vetro con un alto indice di rifrazione (N. Abbe 35-40).

Livella a bolla: Necessaria per essere il più precisi possibili nelle regolazioni, sono dei cilindri in vetro riempiti di etere o alcool in cui viene lasciata una bolla d'aria.

Manopole microscopiche: Realizzate in acciaio inox, una lega realizzata contenente Cromo dal 13% al 30%, resistente sia a livello meccanico che chimico.
Alcuni usi dell'acciaio inox sono nell'architettura, nel pentolame, per la coltelleria, la strumentazione medica e altri.

Telaio esterno: Realizzato solitamente in acciaio, essendo uno strumento molto complesso e soggetto a difetti sistemici dati dai componenti era necessario prottegerre il più possibile i suoi componenti da danni ambientali e/o accidentali, difficilmente erano sprovvisti di telaio.

Matita: Nei primi restitutori del XX secolo il risultato veniva rappresentato da una matita la cui punta scrivente più comune è in grafite, ma in base all'utilizzo e l'ambiente in cui viene utilizzata si utilizzano altri materiali, come punte di gesso o altre sostanze coloranti e altre ancora.


Fonti:

lunedì 2 novembre 2020

STEP #7 - Il mito B

Il mito dei droni e di Pegaso:

Pegaso è un cavallo alato nato dalla morte di Medusa per mano di Perseo.

Perseo decapitò medusa e dalla sua testa il sangue che fuoriusciva creò Pegaso e Crisaore (un guerriero).

Successivamente Pegaso venne domato da Bellerofonte che fu il suo padrone, finchè non tentò di scalare l'olimpo per diventare immortale, ma Zeus vedendo quest'uomo su un cavallo alato tentando di fare l'impossibile decise di fermarlo, mandò un tafano a pungere Pegaso che sgroppò facendo cadere Bellerofonte.

Successivamente Pegaso resto con zeus, che lo utilizzò per trasportare il suo carro contenente le Folgori.

I droni, come "moderni cavalli alati", al posto delle folgori trasportano sofisticate tecnologie e sono impiegati in svariati ambiti, dalla realizzazione di video ad operazioni di ricerca e salvataggio ma anche nella fotogrammetria aerea rendendo le operazioni di analisi dei siti archeologici e degli edifici dei lavori semplici e sopratutto precisi.

 
Il cavallo Pegaso


Droni, I nuovi cavalli alati


 
Fonti:

STEP #7 - Il mito A

Il mito di Castalia:

Castalia era un personaggio della mitologia Greca, era una ninfa mutata in fonte dal dio Apollo: chiunque ne bevesse le acque o ne ascoltasse il mormorio diveniva sensibile al genio della poesia e della bellezza.

Gli strumenti informatici, se adeguatamente utilizzati e opportunamente diffusi, possono svolgere, nell’ambito della fruizione del bene culturale o dei dati, lo stesso ruolo che aveva nella mitologia la fonte Castalia. 
Inducono nel fruitore un senso di scoperta e della bellezza senza il quale ogni “visita” a un museo o a un monumento rimane una semplice, magari gradevole, passeggiata ma non si muta, come invece dovrebbe, in occasione di crescita culturale e di affinamento intellettuale.
Il Fotodiottra permise di accelerare qualsiasi tempo necessario alla restituzione fotogrammetrica, rendendo molto più istantaneo il processo per ottenere i dati necessari alla visualizzazione di oggetti e luoghi.

Il mito di Castalia rappresenta una metafora alla funzione del nostro strumento che permette di integrare foto a dati mostrando ciò che si vuole rappresentare senza dover per forza portare nel luogo chi visualizza queste immagini.

La fonte di Castalia, Delfi



Castalia, dipinto di Giampaolo Parilla



Fonti: